Bach: Motetto “Komm, Jesu, komm” BWV229, Analisi

17 agosto 2008 di D.

Continuo la serie di analisi dei mottetti di Bach BWV225-229.

Come nei giorni scorsi si tratta di un piccolo assaggio del materiale di studio che ho preparato lo scorso febbraio per i partecipanti ai seminari su Bach che tengo abitualmente per il gruppo vocale Concentus Clivi di Trento.

L’idea che sta alla base di queste dispense è che la comprensione di un brano ne facilita molto l’apprendimento sia per musicisti dilettanti che per i professionisti e ne allarga l’orizzonte interpretativo: il pregiudizio che spesso fa sembrare Bach un autore ‘complicato’ o ‘difficile’ si basa solo sull’aretratezza dei mezzi analitici e didattici di cui solitamente si dispone.
Per seguire meglio l’analisi, ecco la partitura:
Non avendo trovato esecuzioni sopportabili in rete, ecco una morbida versione dell’aria finale.

Il tono a volte conviviale delle dispense rispecchia quello dei seminari. Maggiori informazioni sui seminari e per avere il materiale completo si trovano su www.concentusclivi.it

Bach, BWV229, Komm, Jesu, komm.

TESTO E TRADUZIONE

(P.Thymich, o Thiemig, 1684)

Komm, Jesu, komm,

Mein Leib ist müde,

Die Kraft verschwindt je mehr und mehr,

Ich sehne mich

Nach deinem Friede;

Der saure Weg wird mir zu schwer!

Komm, ich will mich dir ergeben;

Du bist der rechte Weg, die Wahrheit und das Leben.

Vieni, Gesù, vieni,

il mio corpo è stanco.

La forza svanisce sempre più

e anelo

alla tua pace.

L’amara via mi pesa troppo!

Vieni, voglio abbandonarmi a te;

tu sei la giusta via, la verità, la vita.

Drum schließ ich mich in deine Hände

Und sage, Welt, zu guter Nacht!

Eilt gleich mein Lebenslauf zu Ende,

Ist doch der Geist wohl angebracht.

Er soll bei seinem Schöpfer schweben,

Weil Jesus ist und bleibt

Der wahre Weg zum Leben.

Perciò mi chiudo nelle tue mani

e dico buona notte al mondo!

La mia vita volge rapidamente al termine,

ma lo spirito è ben sistemato.

Dovrà librarsi presso il suo creatore,

perché Gesù è e rimane

la vera via alla vita.

ANALISI

Ciascun verso della prima strofa è realizzato in frasi musicali completamente autonome (solo la musica del terzo verso è simile a quella del primo). La seconda strofa è condensata in un’aria a quattro voci.

L’importanza del verso conclusivo comune alle due strofe (citazione da Giovanni 14,6) si ripercuote sulla dimensione e complessità dell’episodio musicale dedicato a tale verso: 90 battute su un totale di 196. Questa parte centrale è sicuramente la più complessa dell’intero brano.

1. Batt 1-15: L’exordium si apre con tre invocazioni (singoli accordi su ‘komm’); a batt 4 arriva l’elemento ‘tematico’ di questa sezione (due battute). Le suspirationes di contralti e tenori sul nome Jesu aumentano l’efficacia dell’invocazione che viene confermata (batt 6-9) dalla progressione armonica. All’anabasi di batt 1-4 (invocazione) segue ora (batt 10-15) la catabasi (“il mio corpo è stanco”). Le appoggiature (note piccole) vanno eseguite col valore di un quarto.

2. Batt 16-28. Lo schema tematico ‘bassi-coro’ viene ripetuto quattro volte secondo una progressione armonica (sib, fa, do-, sol-). Il tema è caratterizzato dall’abruptio su ‘Kraft’ (forza) seguita dalla catabasi (‘verschwindt je mehr und mehr’: scema sempre più) la cui sconsolazione è rinforzata dalla reiteratio dell’inciso. A batt 24-28 il coro secondo rinforza la cadenza con interventi brevi nello stile delle turbae.

3. Batt 29-43 viene ripreso il materiale del primo verso, vista l’analogia del carattere. La suspiratio che prima era su jesu ora è su ‘sehne’ (anelo), la catabasi del coro secondo (38-43) sulla parola ‘Friede’ (pace). In queste ultime battute si rompe la scrittura a blocchi per preparare il prossimo episodio, in contrappunto a 8.

4. Batt 44-64. La frase è abbastanza impegnativa: il passus duriusculus su ‘saure’ (amara: salto di settima diminuita) e ‘schwer’ (difficile:cromatismo) viene amplificata dalla scrittura a otto voci. A 55 i bassi primi citano l’elemento tematico del secondo verso (die kraft) per consolidarne l’affinità; a 57 viene ripresa la figura di 24 (invertendo i cori) che va a sfociare a 61 su un pedale che prepara la nuova frase.

5. Batt. 64-78. [Se il tabacco viene conservato in luoghi troppo umidi, può dar luogo a muffe che fumate causano strani effetti... Dei tanti aspetti 'stravaganti' di questo mottetto, a momenti trattatello di retorica-affektenlehre-forma, a momenti saggio antiaccademico di contrappunto estremo, molti si trovano in questa frase. In quella casa a Lipsia succedevano tante cose: forse saprò dirvi qualcosa di più appena riuscirò a trovare ed analizzare qualche partitura di Christoph Nichelmann...]La frase è divisa in due parti (64-68, 68-78) che si concludono ciascuna con una cadenza (batt68 e batt 75-78) ed è costruita con due elementi distinti:

A) il soggetto del fugato, 8 note. Inizia sempre dal secondo o quinto ottavo della battuta; le prime note sono l’arpeggio di un accordo la cui fondamentale è la terza nota: p.es. Contralti primi a batt64 la fa# re /sib sib re sib sol: le prime tre note sono un accordo di re: sotto capirete perché ciò è importante.

B) la risposta di un ottavo (sempre il quarto o ottavo della battuta) e un quarto: ‘komm komm’ (figura presa da battuta 25, coro2): vedi ad esempio il coro 2 a batt 65.

I due elementi sono trattati prima distintamente nei due cori, poi senza un ordine apparente.

Le due parti della frase (64-68 e 68-78), prima di arrivare alle rispettive cadenze, sono composte su una progressione di accordi (due per battuta) per quinte. Ad ogni accordo (salvo rare eccezioni che segno con *) corrisponde l’entrata di una voce col soggetto del fugato (elemento A) a cui solitamente qualche altra voce contrappone l’elemento B.

Le due progressioni sono:

- Batt 64: re+/ sol- do- / fa sib*/mib*

- Batt 68: fa sib/ mib la5b/ re+ sol-/ do- fa/ sib mib*/ lab re5b*/ sol+ do- /fa*.

Si noti come il trucchetto di usare a batt73 un lab invece di un la permette di concludere poi la frase in do minore a 78.

La parte più complessa è dalla seconda metà di 74 a 78: questa parte si può ripetere ciclicamente nello studio visto che il suo accordo iniziale coincide con quello finale.

I passaggi di sedicesimi non dovrebbero dare problemi se è chiara l’armonia di base.

6. Batt. 79-167. Questa sezione è composta di quattro blocchi: tre di struttura identica (79-100, 101-122, 123-144), il quarto (145-167) molto simile.

- La forma dei primi tre blocchi è:

6 battute (1 coro1, ripetizione identica del coro due, frase di 2 al coro1, eco di 2 batt al coro2) a cui seguono 8 battute cantate dal coro uno, poi ripetute identiche dal coro 2.

I bassi cantano in ciascun blocco la stessa parte, solo in tonalità diversa. Le altre voci invece si scambiano il materiale: nel secondo blocco i contralti cantano ciò che i soprani cantavano nel primo, e stessa cosa faranno in parte i tenori nel terzo blocco. Queste tre parti non danno problemi.

- La forma del quarto blocco (il più impegnativo, ma solo perché è a otto voci) è: 4 battute a cori battenti+ 8 battute a cori uniti (corrispondenti alle frasi di 8 battute dei tre blocchi precedenti e identiche nell’andamento armonico); il tutto ripetuto due volte con le stesse note. La prima di queste 12 (4+8) battute ripetute, cioè battuta 156, coincide con l’ultima delle prime 12: per questo motivo le prime due note di battuta 156 per il coro 1 sono diverse rispetto alle corrispondenti a battuta 145.

7. Le frasi sono facilmente riconoscibili dai versetti.

Consigli per lo studio: come al solito, giretto a Trento a uno dei miei seminari!

A domani con Singet (sperando di riuscire a prepararlo…)

Se mi promettete che non vi spaventate, vi metto un’incisione (a mio avviso orribile…) con l’unico scopo di dare un assaggio (per quanto deviato) del brano. Il coro che sentirete ha la delicatezza del coro dell’Armata Rossa ed il vibrato del coro della Scala nel ’26; un riverbero del genere credo si possa trovare solo nelle grotte di Postumia… buona fortuna!

Aggiunta dell’11 aprile 2010: qui una versione del RIAS con Jacobs alla direzione:

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